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Viaggio enogastronomico nei territori delle città arcaiche dell'Agro Pontino

 

Il cibo è storia, cultura, tradizione, fatica, ricchezza, miseria, orgoglio, benessere, tecnica... È tutto ciò che produce legami sociali; è ricordo, speranza, amore, dolore... E fotografarlo vuol dire assumersi la responsabilità di raccontare tutto questo. Vuol dire sporcarsi con la stessa terra arata dal contadino; impolverarsi con la stessa farina del fornaio; avere le mani appiccicose che conosce solo chi ha appena raccolto un grappolo d’uva; soffrire lo stesso sonno dei pastori; la stessa sete dei raccoglitori di pomodori. Avere la capacità di centellinare l’alcol per ricavarne profumati liquori o la pazienza per staccare gli stimmi dei crochi per farne il prezioso zafferano. Sentire addosso le incertezze dei pescatori; provare il senso di impotenza dopo una grandinata che ha distrutto un raccolto… Dietro l’obbiettivo della macchina fotografi- ca tutto questo si ferma. La luce trasforma l’attimo in soggetto e il momento in storia raccontata. E proprio la luce, con i suoi tagli, è stata la “penna” utilizzata per narrare questo viaggio tra cibi.


Anxur, Circeii, Cora, Norba, Privernum, Satricum e Setia. Eccole, le città arcaiche dell’Agro Pontino. Nei loro posti o nell’immediate vicinanze sono nate rispettivamente Terracina, San Felice Circeo, Cori, Norma, Le Ferriere (Aprilia) e Sezze. Invece Circe, Cerere, Diana, Feronia, Giunone, Mater Matuta, Minerva, Pomona, Salacia, Vesta e Venilia sono le antiche e misteriose divinitàì femminili che vi abitavano, in quelle città. E insieme a Camilla e Ninfa, donne amazzoni, animavano le acque, i boschi, le montagne, i campi e i pascoli. Proprio grazie alle acque, ai boschi, alle montagne, ai campi eì ai pascoli, il territorio della provincia di Latina è diventato uno dei più ricchi giacimenti golosi italiani. Ma forse lo era già a quei tempi, quando per l’appunto le divinità femminili “scorrazzavano” in lungo e in largo, la Regina Camilla si faceva uccidere per aiutare Turno, il re dei Rutuli, e Ninfa si gettava per la disperazione nell’omonimo lago e la Maga Circe trasformava le sue vittime in animali. Per ogni città sono stati riportati uno o più prodotti simbolo. Sono ventidue le “tappe” di questo viaggio e ogni “tappa” racconta una tipicità, spesso illustrata anche con ricette della tradizione.

A tavola nella terra del mito

€ 18,50Prezzo
  • Roberto Campagna, sociologo e giornalista, di mestiere fa il comunicatore. Direttore della rivista Noi/Altri, collabora con il quotidiano Latina Oggi. Tra i suoi libri: Alle Fontane-storie di panni di paese, E così fu, 101 filastrocche in fila per 1, A Via Fontana dell’Oro, Il Sapore della Palude e Il Palato della Memoria. Suoi racconti compaiono nelle antologie Buon Anno e Felice Anno Nuovo e Sorridi Siamo a Roma.

     

    Alessandro Di Norma, laureato in Filosofia, opera nel campo del Terzo Settore e come fotografo ha realizzato, in particolare, cataloghi e guide per musei. Ha frequentato il Master in Fotografia pubblicitaria Fotografia Adams di Roma. Nell’ambito della fotografi a naturalistica, alcune sue foto sono state premiate in concorsi nazionali. Collabora con la rivista di fotografi a naturalistica Asferico con articoli e foto.

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