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Come evidenzia questo agile saggio in quasi tutti i paragrafi che lo compongono, nulla o quasi è noto dell'arte medica degli etruschi. Come traspare più volte in questo libro, la professione medica doveva in buona parte coincidere con quella religiosa sicché, come doveva essere prassi nel mondo preromano, la figura del sacerdote doveva far fronte anche a quelle esigenze e a quelle pratiche che oggi siamo soliti attribuire alla professione medica. In questa direzione tenta di muoversi il saggio del prof. Eugenio Santoro, presidente della fondazione San Camillo-Forlanini, mosso da sincera passione e dedizione per la riscoperta delle radici della sua disciplina e, in seguito ormai a una pluriennale collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, disposto a rintracciarle anche nella nebulosa storia etrusca, un campo difficile da esplorare ma ancora florido di possibili scoperte.

Medicina e chirurgia al tempo degli Etruschi

€ 10,00Prezzo
  • Eugenio Santoro è nato a Roma dove ha vissuto e vive con la sua famiglia. Chirurgo ben noto in Italia ed all’estero, ha diretto per quarant’anni i Dipartimenti di chirurgia di più Ospedali romani. Ha insegnato nelle Università romane e ha creato e diretto un Centro Trapianti di fegato meritando la Medaglia d’oro della Sanità Pubblica. È stato Presidente della Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani e della Società Italiana di Chirurgia. E’ stato anche Vicepresidente per molti anni del Consiglio Superiore di Sanità. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e di otto libri su argomenti di chirurgia ed oncologia. Ha anche pubblicato cinque saggi di sociologia, storia e politica: Peccato Capitale: la droga a Roma (1982), Il sole sorge ad oriente (1987), Cento anni di Chirurgia (2000), Dirsi addio (2006), Profondo Sud (2009) e due romanzi: Andare a Reykjavik (1995) ed I Segreti del violino (2014).

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